Coltivare vegetali in casa grazie ad un nuovo sistema semplice, sostenibile e low cost con illuminazione di precisione abbinata ad una ventilazione mirata, con l’uso di minime quantità d’acqua e senza il ricorso pesticidi. Questo è il risultato di quanto stanno sperimentando i ricercatori ENEA impegnati in attività del settore della coltivazione non convenzionale presso i laboratori della Divisione Biotecnologie e Agroindustria. Il punto di forza del dispositivo, che si presenta come un semplice carrello di dimensioni adatte ad alloggiare la piante da coltivare, è costituito da un sistema di illuminazione sviluppato da BECAR Srl, azienda del gruppo Beghelli leader nel settore, in collaborazione con ENEA nell’ambito del progetto PON ISAAC (finanziato dal MiSE a valere sul PON I&C 2014-2020 e condotto congiuntamente dalla Divisione Biotecnologie e Agroindustria e la Divisione Tecnologie e Processi dei Materiali per la Sostenibilità), e basato su LED che forniscono alle piante luce nello spettro utile alla fotosintesi e con intensità adeguate a far crescere le piante sane. Questo sistema di illuminazione di ultima generazione, abbinato alla ventilazione mirata ai fabbisogni delle piante e all’utilizzo di substrati convenzionali (terreno, terriccio, compost), permette di compiere in ambienti domestici un ciclo completo di produzione di verdure. I primi esperimenti hanno riguardato un ciclo completo di Zafferano e si stanno conducendo prove anche per Lattuga e Pomodoro.
“Il sistema è un vero e proprio downgrade del Microcosmo (primo simulatore di campo hi-tech destinato alla ricerca scientifica mai realizzato in Italia per la coltivazione di piante al chiuso e in ambienti estremi, brevettato da ENEA e FOS S.p.A. e commercializzato dalla start-up Piano Green, N.d.R.), più semplice e più economico da gestire, destinato alla produzione vegetale, che consente di coltivare al chiuso, anche in ambienti domestici, ottenendo buone rese produttive soprattutto senza l'impiego di pesticidi”, spiega Luigi d’Aquino ricercatore ENEA del Laboratorio Bioprodotti e Bioprocessi. “Questo tipo di coltivazione – conclude – può essere di sostegno in un periodo storico che vede una diminuzione delle risorse idriche e di suolo, consentendo anche al singolo cittadino di diventare produttore senza dover necessariamente avere particolari competenze o sostenere costi proibitivi”.
Maggiori informazioni ENEAinform@ del 07/04/2022