Scarti vegetali e microrganismi per la coltivazione di pomodori eco-sostenibili
Il progetto BIOPONIC si propone di sviluppare nuove soluzioni specifiche per le colture di pomodoro in condizioni idroponiche come alternativa a fertilizzanti e prodotti convenzionali di sintesi, grazie all’esperienza maturata nell'ambito della Divisione Sistemi Agroalimentari Sostenibili di ENEA e alla collaborazione con Adriatica S.p.A., azienda leader nel mercato dei fertilizzanti.
La riduzione del 20% dell'uso di fertilizzanti di sintesi, responsabili del 25% del totale delle emissioni del settore agricolo, è tra i principali obiettivi, da raggiungere entro il 2030, della strategia “Farm to Fork” della Commissione Europea. Per contribuire alla riduzione delle emissioni del sistema agricolo e aumentare la sua sostenibilità una valida alternativa è costituita dallo sviluppo e dall’utilizzo di biostimolanti, composti di natura biologica a basso impatto ambientale contenenti sostanze e/o microrganismi in grado di sostenere la crescita e lo sviluppo delle piante, disciplinato dal Regolamento Ue 2019/1009. In tale contesto, il progetto BIOPONIC finanziato dal “Programma di Proof of Concept ENEA 2023” si propone di sviluppare un biostimolante per la produzione di pomodoro in coltivazione idroponica, una tecnologia che consente elevate rese produttive su piccole superfici, con un ridotto uso di fertilizzanti, acqua e agrofarmaci. Il biostimolante sarà realizzato integrando microrganismi promotori della crescita delle piante (PGPM), applicati in consorzi microbici multi-specie e multifunzionali, e composti bioattivi e nutrienti provenienti da scarti vegetali della produzione primaria. I PGPM sono in grado di favorire la resistenza delle piante agli stress biotici e abiotici e svolgono un ruolo fondamentale nel migliorare la biodisponibilità dei nutrienti, promuovendo la germinazione dei semi e lo sviluppo delle radici. Lo scarto della filiera agricola vegetale utilizzato nella formulazione apporterà, invece, al prodotto innovativo i micronutrienti necessari per assicurare alle piante una buona crescita e produttività. Inoltre, il suo utilizzo incentiverà un processo di simbiosi industriale a favore della circolarità del sistema agroindustriale e aumenterà la qualità salutistica del prodotto (maggiore apporto di biomolecole) dando un valore aggiunto alla coltura vegetale.