La nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria è legge
Il 20 novembre è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea la Direttiva 2024/2881 relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa
La Direttiva sulla Qualità dell'Aria Ambiente (Ambient Air Quality Directive, AAQD) è parte fondamentale del Green Deal europeo e del Piano d’azione della UE l’inquinamento zero (Zero Pollution Action Plan), che nel 2021 ha impegnato l’Unione ad azzerare entro il 2050 l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana e sugli ecosistemi, con un progressivo allineamento della normativa alle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2021.
La Direttiva introduce importanti novità, rispetto alla precedente normativa del 2004-2008:
- I limiti alle concentrazioni in atmosfera, da raggiungere entro il 1 gennaio 2030, sono stati abbassati per le polveri sottili (PM10 e PM2.5), il biossido di azoto (NO2), il biossido di zolfo (SO2), il benzene (C6H6), mentre sono stati introdotti nuovi limiti per diversi inquinanti (metalli pesanti e benzo(a)pirene). Sono previste per gli Stati Membri proroghe alla scadenza per il rispetto dei limiti, in caso di condizioni geografiche e climatiche sfavorevoli alla qualità dell’aria.
- Viene rafforzato il monitoraggio degli inquinanti dell’aria, istituendo i supersiti di monitoraggio, con lo scopo di raccogliere dati a lungo termine su diversi inquinanti, inclusi quelli meno studiati ma con l’impatto maggiore sulla salute umana (particolato ultrafine, carbonio elementare, ammoniaca, potenziale ossidativo del particolato).
- viene rafforzata la modellizzazione dell’inquinamento dell’aria come strumento di informazione sulla distribuzione degli inquinanti nello spazio. I modelli andranno applicati nelle zone dove vengono misurati superamenti dei limiti, per la determinazione della rappresentatività spaziale dei punti di campionamento e dei contributi delle fonti naturali (come la sabbia sahariana) ai superamenti dei limiti. I modelli saranno, inoltre, uno strumento fondamentale per supportare e valutare i piani per le qualità dell’aria e le tabelle di marcia che dovranno essere elaborate prima del 2030 qualora vi sia il rischio che gli Stati Membri non rispettino i valori limite.
- gli Stati membri devono garantire che i cittadini abbiano il diritto di chiedere e ottenere un risarcimento quando la loro salute ha subito un danno a causa di una violazione delle norme in materia di qualità dell'aria.
Gli Stati Membri dell’Unione Europea dovranno recepire la Direttiva nella normativa nazionale entro due anni.
ENEA, con il Laboratorio Modelli e Misure per la Qualità dell’Aria ed Osservazioni Climatiche, continuerà a supportare le politiche europee, nazionali e regionali e la ricerca sul tema dell’inquinamento atmosferico.