Il convegno conclusivo del progetto CO2MPARE Evolution, svoltosi in modalità ibrida e con oltre 160 partecipanti, è stata l’occasione per presentare la nuova versione del modello CO2mpare, denominata CO2mpare v.2.0. Il modello costituisce un importante strumento di supporto nelle attività di programmazione, monitoraggio e valutazione dei fondi UE poiché consente di stimare l’impatto sulle emissioni di GHG dei programmi nazionali e regionali finanziati con fondi europei.
Il progetto, finanziato dal PON GOV 2014-2020 nell’ambito dei finanziamenti in risposta alla pandemia da covid-19 dell’Unione (ReAct-UE), ha visto come soggetto beneficiario l’ENEA e come soggetti promotori la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento di Coesione (Nuvap) e l’Unità di Missione NG-EU della Ragioneria Generale dello Stato.
Il modello CO2mpare è stato oggetto di un lavoro di aggiornamento di dati, di algoritmi di calcolo e di tipologie di progetto standardizzati che costituiscono la struttura fondamentale su cui si -basa il suo funzionamento.
Dopo i saluti istituzionali di Mario Jorizzo, Responsabile del Servizio Supporto Tecnico Strategico Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali- ENEA, che ha moderato l’intero convegno, si sono succeduti, nella parte introduttiva, gli interventi dei due proponenti del progetto e del soggetto finanziatore: Pia Marconi, Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento di Coesione (Nuvap), che ha sottolineato come CO2mpare v2.0 sia un utile strumento anche per le politiche di coesione che, sebbene prioritariamente orientate a ridurre il divario di sviluppo tra le regioni, nell’attuale periodo di programmazione hanno anche importanti responsabilità nel conseguimento degli obiettivi climatici e più in generale negli obiettivi di sviluppo sostenibile, e Aline Pennisi, Direttore Generale dell’Unità di Missione NG-EU (Ragioneria Generale dello Stato), ha evidenziato come il progetto CO2MPARE Evolution sia la prima esperienza che ha permesso di mettere assieme in maniera coordinata una valutazione integrata con metodologia comune di due strumenti di finanziamenti europei – fondi strutturali del ciclo 2021-2027 e del PNRR – che, seppur con finalità differenti e a un diverso stadio di sviluppo, hanno il compito di affrontare delle sfide e delle differenze di stampo strutturale.
Infine, Fulvio Pellegrini, Struttura dell’Autorità di Gestione del PON GOV 2014-2020, ha illustrato come il progetto sia coerente con lo scopo dell’Asse 7 - ReACT. Inoltre ha evidenziato che sarà necessario valutare come poter utilizzare il nuovo PN COE - PN Capacità per la Coesione 2021-2027 (che sostituisce il PON Governance e Capacità istituzionale), i cui beneficiari sono i comuni e gli enti territoriali, per poter finanziare progetti di questo tipo nel prossimo futuro.
Dopo gli interventi introduttivi, Gian Nicola Loi, DG Regio Commissione Europea, ha offerto un quadro delle politiche strategiche europee per la mitigazione dei cambiamenti climatici: dal Green Deal europeo approvata nel 2019 che individua la strategia per arrivare ad un’Europa verde entro il 2050, al pacchetto Fit for 55 con l’individuazione di target al 2030, agli interventi messi in campo per rispondere alle crisi legate al covid-19 e ai conflitti geopolitici. Inoltre ha mostrato una panoramica dei fondi UE per la transizione verde approfondendo il FESR 2021-2027.
Successivamente è stato illustrata in dettaglio la struttura del modello CO2mpare v2.0 e i risultati della sua applicazione ai due piani analizzati:
Cecilia Camporeale, ENEA Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali - Servizio Supporto Tecnico Strategico (ENEA-SSPT-STS), ha illustrato le principali novità ed aggiornamenti effettuati al modello per poterlo applicare al ciclo di programmazione 2021-2027 ed al PNRR.
Oriana Cuccu, Presidenza Consiglio Ministri-Dipartimento politiche di coesione-NUVAP, ha presentato i risultati dell’applicazione del CO2mpare v.2 all’Accordo di Partenariato relativamente ai programmi FESR e JTF, confermando come i due programmi siano improntati a principi di sostenibilità ambientale, di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Il modello CO2mpare mostra come tali programmi permettano una riduzione cumulata netta di emissioni di 173 milioni di tCO2eq, valutati in base alle allocazioni finanziarie attuative o iniziali (ex ante); inoltre è stato sottolineato come il modello, grazie alla sua flessibilità, permetta di confrontare lo scenario ex ante con le stime delle emissioni frutto dei cambiamenti allocativi che si succedono nel tempo (in itinere).
Giulia Bergamo e Giulio Breglia – Unità di Missione NG-EU (RGS) hanno presentato l’applicazione del CO2mpare v.2 al PNRR. In particolare, Giulia Bergamo ha offerto una descrizione del PNRR, descrivendone la forte vocazione ambientale e mostrando come il modello CO2mpare sia stato applicato. Giulio Breglia ha, invece, illustrato i risultati del modello sia applicandolo al totale delle risorse PNRR sia ai progetti in essere (prevalente taglio infrastrutturale) e sia ai nuovi progetti (orientati prevalentemente alla ricerca e alla digitalizzazione). Infine, l’intervento ha offerto un focus sul settore trasporti.
Come hanno sottolineato tutti gli interventi, il modello CO2mpare rappresenta un utile strumento per la stima e valutazione dell’impatto carbonico di piani e programmi di investimento, individuando come questi possono contribuire al conseguimento degli obiettivi di lotta al cambiamento climatico derivante dalla riduzione delle emissioni di gas serra.
In allegato le slide delle relazioni presentate e il comunicato stampa conclusivo.