Il 16 marzo 2023 è stato pubblicato il nuovo report sulle materie prime critiche per l’Europa da cui emerge un numero di materie prime nettamente superiore a quello del 2020, tra le quali però non figura più la gomma naturale (oltre all’indio), la cui applicazione prevalente resta quella degli pneumatici. La percentuale di riciclo della gomma naturale è infatti cresciuta dall’1% al 5% in Europa e sono anche migliorati gli indici relativi alla sostituibilità (pur permanendo la dipendenza al 100% per le importazioni da Paesi extra-europei). Ma è lo stesso in Italia? Tra le diverse iniziative italiane a supporto della transizione verso l’economia circolare, con particolare riferimento al rischio di approvvigionamento delle materie prime, nel 2021 è stato avviato il Tavolo Nazionale Materie Prime Critiche, ufficializzato il 15 settembre 2022 con decreto interministeriale Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Dai lavori del Tavolo (ancora in corso) sono emerse non poche peculiarità del sistema Paese non perfettamente in linea con quanto riportato nei documenti europei. Tra queste proprio la criticità della gomma naturale, per la quale permangono difficoltà dovute soprattutto al sistema normativo, che rende difficile il reimpiego di gomma riciclata in settori diversi da quello nel quale era impiegata la gomma vergine.
In generale, inoltre, le percentuali di riciclo della gomma naturale possono essere aumentate implementando diverse strategie, di sistema e relative alle singole fasi della catena del valore, prima tra tutte la necessità di una mappatura delle fonti secondarie della materia prima stessa. Il tema è stato portato all’attenzione nel corso del convegno organizzato il 23 maggio a Roma da UNIRIGOM ed ECOPNEUS.
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