ENEA e ANCIM firmano alleanza per lo sviluppo sostenibile delle piccole isole
Nasce un’alleanza per lo sviluppo sostenibile delle isole minori italiane, per fare di queste realtà poli di eccellenza green, ENEA e ANCIM, l’Associazione Nazionale Comuni Isole Minori, hanno firmato un Protocollo per lavorare insieme alla valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale e sociale di 36 comuni italiani delle piccole isole, attraverso la diffusione del risparmio e dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili, della mobilità alternativa e della sostenibilità nell’utilizzo dell’acqua, nello smaltimento dei rifiuti e nel turismo.
Nasce un’alleanza per lo sviluppo sostenibile delle isole minori italiane, per fare di queste realtà poli di eccellenza green, ENEA e ANCIM, l’Associazione Nazionale Comuni Isole Minori, hanno firmato un Protocollo per lavorare insieme alla valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale e sociale di 36 comuni italiani delle piccole isole, attraverso la diffusione del risparmio e dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili, della mobilità alternativa e della sostenibilità nell’utilizzo dell’acqua, nello smaltimento dei rifiuti e nel turismo. Definite “minori” per le dimensioni del loro territorio, le isole coinvolte nel progetto sono disseminate in sette regioni[1] e rappresentano un’estensione di circa 1.000 kmq con 220 mila abitanti, che diventano milioni durante la stagione estiva. “L’accordo con ANCIM apre la strada a iniziative e progetti congiunti per uno sviluppo energetico, ambientale ed economico sostenibile delle isole minori, attraverso la tutela e la valorizzazione delle risorse locali, del patrimonio naturalistico e culturale oggi sottoposto ad una forte pressione dovuta principalmente ai flussi turistici - ha sottolineato il Presidente dell’ENEA Federico Testa -. Dopo la positiva esperienza del Progetto Egadi, per il turismo sostenibile a Favignana, siamo impegnati in altre iniziative per le isole minori, anche per il recupero e la riqualificazione di edifici storici come il complesso monumentale di Palazzo Davalos, l’ex carcere borbonico di Procida”.