Il progetto BIOCIRCULARCITIES “Exploring the circular bioeconomy potential in cities. Proactive instruments for implementation by policy makers and stakeholders” (https://biocircularcities.eu/), finanziato dal Bio-based Industries Joint Undertaking (JU) nell'ambito del programma di Ricerca e Innovazione dell’Unione Europea Horizon 2020 (Grant Agreement No 101023516), al fine di accelerare la transizione verso la bioeconomia circolare, ha analizzato diversi modelli per la gestione dei rifiuti organici sia dal punto di vista economico che ambientale.
Tre sono le aree pilota oggetto di analisi, ognuna focalizzata su una specifica catena del valore: gli scarti agro-industriali nella Città Metropolitana di Napoli (Italia), la frazione organica dei rifiuti solidi urbani nell’Area Metropolitana di Barcellona (Spagna) e i rifiuti organici del settore forestale nella Provincia di Pazardzhik (Bulgaria).
Dopo una prima analisi dell’attuale gestione dei rifiuti organici nelle tre aree pilota, i partner di progetto hanno identificato e analizzato opportunità ed ostacoli relativi alle diverse buone pratiche di bioeconomia circolare, al fine di individuare le più adatte da implementare a livello locale e in analoghi contesti europei.
Anche se la raccolta differenziata dei rifiuti organici e di altri rifiuti è stata implementata nella maggior parte dei paesi dell'Unione Europea, la quantità e la qualità dei rifiuti raccolti possono ancora essere migliorate per ottimizzarne il recupero.
Pertanto, grazie ad una attenta analisi e all’ampio coinvolgimento degli stakeholder durante i processi partecipativi (Living Lab e meeting con esperti esterni), è emersa:
- (i) l’esigenza di misure di prevenzione per ridurre il quantitativo di rifiuti organici prodotti,
- (ii) la necessità di migliorare la qualità e la quantità dei rifiuti organici raccolti attraverso vari strumenti, come tecnologie innovative in grado di identificare e di controllare i rifiuti conferiti (come ad esempio smartbin), e
- (iii) l’urgenza di implementare scenari volti a valorizzare gli scarti organici sia dal punto di vista energetico (biometano) sia attraverso l’ottenimento di prodotti ad alto valore aggiunto (biochemicals e novel food).
Tutti i risultati ad oggi prodotti sono disponibili sul sito del progetto ed entro settembre 2023, per ogni caso pilota, ENEA valuterà la sostenibilità economica ed ambientale dell’attuale gestione dei rifiuti organici e degli scenari alternativi di valorizzazione, secondo un approccio di Life Cycle Thinking, al fine di promuovere linee guida e raccomandazioni politiche a sostegno dell'implementazione delle “Città biocircolari” sia a livello locale che a livello europeo.
Durante l'evento si discuterà delle principali barriere ed opportunità che sono state identificate e si illustreranno le performance ambientali ed economiche delle catene di valorizzazione analizzate, con un focus sulla catena di valore selezionata per la Città Metropolitana di Napoli: la filiera del caffè.
Interveranno tra gli altri:
- Valeria Ciarambino – Vice Presidente del Consiglio Regionale della Campania,
- Luigi Stefano Sorvino – Direttore generale ARPAC,
- Josi Della Ragione – sindaco di Bacoli,
- Giuliano di Costanzo – Sindaco di Volla,
- Matteo Morra – Sindaco di Marano,
- Angelo Melone – Console della Repubblica Democratica del Congo e Presidente dell’Istituto per una Cultura Euromediterranea,
- Salvatore Velotto – Presidente dell’Ordine dei Tecnologi alimentari della Campania e del Lazio.
Di seguito il video ufficiale del progetto